mercoledì 27 ottobre 2010

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Ti rubo l’anima, tesoro.
Solo bianco o solo nero. Non esistono se, ma, forse, però, magari, chissà.
O si ama o non si ama. Non può esserci una via di mezzo.
Un amore a metà. Un amore a giorni alterni. A fasce orarie. A tariffa ridotta. In subaffitto. In comproprietà.
Ci sono cose che non possono comprare, per tutto il resto c’è mastercard!
Amori annacquati, contaminati, sonnolenti, purulenti, ammalati, avariati, scaduti.
Amori a dieta, denutriti, disidratati. Tenuti in sordina, in manette, in ostaggio, in soffitta.
Buttati all’aria, in fondo a un pozzo, nel cesso. Da sputare come un chewingum.
Amori non-amori. Amori stagionali. Amori a ore. In affitto. A prestazione. Di viali notturni, nelle piazzole, sotto ai ponti.
Hey amore, vuoi scopare con me?
 Amori comprati, rubati, violentati, traditi. Amori taroccati, sulle bancarelle dei cinesi, nelle fiere di paese o di città.
Amori sugli annunci dei giornali, al mercato delle pulci, sui canali notturmi della tv.
Amori da telenovelas, per quelli cresciuti in compagnia di amici di Maria e sprofondati 3 metri sotto terra dalle Moccia-ovvietà.
Scusa ma ti chiamo amore, stronza! Amori in saldo. Col 3×2. Col gratta e vinci che tanto perdi. Con i punti della spesa.
Svendita di fine stagione. Chiusura fallimentare. Fuori tutto. Amori intercambiambili, rimpiazzabili, riciclabili, biodegradabili.
Morto un amore se ne fa un altro. Amori vuoti a predere. Amori di plastica.
Di ferro arrugginito. Di uranio impoverito.
Amori. Amori. Ma quali amori?