lunedì 1 novembre 2010

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Solo lacrime, lacrime bollenti che rigano le mie guance in ipotermia mentre tu m'hai tolto parole e fiato e voglia di vivere, in un solo agghiacciante istante. E fa male, male, male. Scava in fondo all'anima. Non sprecare altre frasi, non farmi sentire in colpa, e non pronunciare freddi postulati e assiomi di circostanza. Fa male, e basta. Finisce lì. Mi è difficile guardarti negli occhi mentre parli, scandendo bene le parole, posso perfino vedere con che agilità la tua lingua si destreggia tra palato  e file di denti bianchi conosciuti a memoria. Ciglia sbattono in continuazione, nervose. Ti siedi su quel muretto e non ti lasci avvicinare. Stavolta non basterà sbattere le ciglia, guardarti negli occhi per poi tuffarmi nelle tue braccia. Non me lo permetti. Mi scosti. Non sono più nulla, nulla, nulla. Dov'è finito l'amore? In estasi m'incanto a fissarti, trasognata. Ai miei occhi appari di nuovo bellissimo come non sei. Ma quasi in trance mi estraneo dalla realtà, la tua voce è dolce e carezzevole, mentre le tue parole feriscono come coltelli. Perchè mi vuoi uccidere, perchè. Silente reclino il capo in segno di sconfitta, ma non occorre. Vuoto dentro, immobile non riesco a compier gesti adatti. Non vuoi essere rassicurato, non vuoi che io ti stia accanto, non accetti il mio pentimento. Risoluto, come non mai. Non ti conosco più in questi istanti. O forse ti conosco fin troppo bene. Non sento il freddo, non sento nulla, ma quanto vorrei stringerti, accarezzarti, stamparti un bacio per rassicurarti. Ma tu sei già distante anni luce dalla mia stella. E ricominciare daccapo non si può.
Forse che è giusto umiliarsi per amore? Ma quando amore non è più?

Io Ti Amo.Come hai fatto a non vederlo.