lunedì 1 novembre 2010

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Appoggio la testa sul cuscino e partono i vortici dei pensieri. Una centrifuga. Con te s'è poi risolto, ma il cuore brucia ancora un bel pò. Sarai tu, che bruci ancora. Che corrodi le mie arterie. Ti riconosco all'interno di ciascuna vena che compone il mio corpo, in ogni sensazione estranea al vegetare ci sei. Mi sento apatica. Sorrisi troppo sterili sul mio volto. Il suono in lontananza d'un estate viva che danza al ritmo di tamburelli sulla spiaggia, vestita solo di collanine di legno e lunghe gonne leggere e balla, balla. Qui fa freddo. Tremo, quasi. Batto i denti invidiosa di quel ritmo lontano e di tutto lo sclpiccio dei piedi che a ritmo d'estate si divertono. Cerco di distrarmi ma non ci riesco. E' tiepida questa luce artificiale che m'illumina. I miei occhi ormai vi sono abituati. La mia vita ha il formato di uno specchio. Piena di difetti. Ecco come mi sento.
L'estate passa e non mi trova.
L'estate si diverte anche senza di me.
L'estate va avanti, non se ne cura di chi non la può seguire.
L'estate non si ferma a consolarti.
L'estate continua il suo corso incurante.
L'estate m'ignora e mi calpesta.
L'estate non offre la sua mano e la sua spalla.
L'estate non lascia spazio per i sogni, è concreta.
L'estate finirà un giorno.
L'estate non mi lascerà altro che rimpianti.
L'estate volerà via e mi accorgerò di averla lasciata andare.
L'estate...non la vivrò quest'anno.